Uno studente universitario al primo anno entra in un’aula e assiste a una lezione che gli cambierà per sempre la vita. Una giornalista racconta la città teatrale che sorge all’interno della città normale. Un drammaturgo, su cui un tempo nessuno avrebbe scommesso, vince il Nobel. Un attore consiglia la lettura di un capolavoro, una vecchia giacca diventa il passaggio di testimone tra due grandi interpreti, un’attrice la cui vicinanza non affievolisce nonostante la morte, tanto da indurre chi scrive di lei a usare i verbi al presente. Un curatore che fa di una mostra uno spettacolo, un diario di viaggio che diventa un racconto di suggestioni e scoperte, il modo in cui svelare il nostro razzismo quotidiano attraverso gli aneddoti le storie la musica, i consigli extra-teatrali, l’oroscopo d’autore, le recensioni di Cara Vecchia Critica, con cui condividiamo gli spettacoli che ci hanno infiammato negli ultimi mesi. Questo numero de La Falena, lo vedrete, è pieno di slanci emotivi e di scelte addirittura irrefrenabili. Lo dimostra lo Speciale che gli dà il titolo, I Novissimi, che citando una celebre antologia poetica di sessant’anni fa, contiene i ritratti inediti di giovani teatranti (registe e drammaturghe, gruppi e compagnie, attori danzatori e performer) che hanno scelto il teatro e che stanno costruendo ora la propria vocazione, in opposizione a ogni ostacolo concreto e ogni disfattismo retorico che riguarda il settore. Sono artiste e artisti a loro volta oggetto di una passione, la critica, qui esercitata (come sosteneva George Steiner) innanzitutto per condividere un innamoramento. E per compiere una scommessa ottimistica sul domani. Che, bando ai pessimismi e per dirla con Roberto De Monticelli, il teatro comunque «ha un futuro assicurato dall’attesa di pubblici nuovi e giovani, sempre crescenti come è sempre crescente, in Italia, l’esigenza che le cose cambino».
Ecco dunque nuovamente La Falena – edita, sostenuta e distribuita dal Teatro Metastasio di Prato. Ha 96 pagine, 12 rubriche, 39 firme, la copertina di Zendriu e le foto di Maria Clara Macrì.
Buona lettura.