Family game VR

Family game VR

Family Game è uno spettacolo teatrale in realtà virtuale: allo spettatore occhiali immersivi e cuffie, per una visione a 360 gradi della vicenda.
L’esperienza permette allo spettatore, attraverso i visori, di vivere la pièce teatrale immergendosi completamente fino a confondere immaginario e reale.
La storia è quella di un uomo che, dopo un terremoto,  trova i corpi senza vita dei suoi cari sotterrati dalle macerie della sua casa. In preda allo shock comincia a vagare senza meta, finché si ritrova a ubriacarsi nell’autogrill di un’autostrada. Qui viene scambiato per un altro uomo scomparso anni prima. Lo scambio di identità causa una catena di eventi imprevedibili che da una parte riscattano il dolore dell’uomo con la nascita di un nuovo amore, dall’altra portano alla luce la trama di un terribile delitto familiare.

Il progetto nasce dalla volontà di utilizzare la tecnologia come amplificatore del concetto pirandelliano di identità frammentata tra maschera e individuo.
In questo quadro la scrittura è pensata per l'interpretazione di un solo attore che si cala nei panni di tutti i personaggi.
Chi indossa il visore è chiamato a partecipare attivamente alla narrazione, per scoprire cosa si nasconde tra le pieghe della storia di cui è testimone.

La fruizione da parte del pubblico è in VR (Visore di realtà aumentata). Questa tecnologia permette di strutturare una narrazione in cui i vari personaggi, interpretati dallo stesso attore, si muovono in compresenza in uno stesso ambiente.  Ciò che invece consente allo spettatore è la possibilità di ruotare il proprio sguardo virtuale a 360 gradi come se fosse realmente presente nel luogo in cui agiscono i personaggi.

Nella parte finale dello spettacolo lo spettatore assisterà a ciò che invece succede realmente nello spazio scenico agito dal protagonista in carne ed ossa.

Mimosa Campironi
Alessandro Averone

 

 

testo e regia di Mimosa Campironi

con Alessandro Averone
disegno luci Massimo Galardini
scene e costumi Paola Castrignanò
make up artist Bruna Calvaresi
musiche Bertrand

coordinamento tecnico dell’allestimento Marco Serafino Cecchi
assistente all’allestimento Giulia Giardi
direttore di scena e macchinista Loris Giancola
elettricista Daniele Santi
produzione video VR Gold
supervisor VR Omar Rashid
post-produzione Sasan Bahadorinejad e Cosimo Lombardelli
pperatore Alessio Felcioloni
audio supervisor Luca Fortino
microfonista e sound design Andrea Bruni
grafiche Azzurra Giuntini

cura della produzione Francesca Bettalli e Camilla Borraccino
amministratore di compagnia Luigi Caramia

ufficio stampa Cristina Roncucci
foto e video documentazione Ivan D’Alì

produzione Teatro Metastasio di Prato e 369gradi

Testo selezionato da Italian and American Playwrights Project 2020/22

ringraziamenti FiloQ, Davide Toffolo, CTB - Centro Teatrale Bresciano, Amedeo Guarnieri

Fabbrichino

via Ferdinando Targetti, 10/8 59100 Prato (PO)