Un fiore ed un frutto, oppure due fiori, oppure due frutti.

personaggio di fantasia che odio: Lady Gaga
Se fossi un personaggio storico sarei: John Keats
Se rinascessi animale sarei: il Lonfo
La mia ora preferita: della merenda
Cosa vedo dalla finestra di camera mia: le foglie che fanno la fotosintesi
Una mia particolarità: piangere alla fine dei film
Un traguardo importante: non aver pianto guardando Hachikō
Quando e perché ho scelto di fare questo progetto:
Quando e perché ho capito che avevo la possibilità di circondarmi di persone che usavano la loro sensibilità per dire e fare cose belle.
Ed è questa la soluzione che si nasconde dentro le 3 pillole di questo nuovo progetto.
Si parte da una famiglia, una famiglia normalissima: mamma, babbo, figlia. Che poi in realtà è una famiglia immaginaria, e fa cose immaginarie poco consuete tipo rinchiudersi, causa minacce non ben identificate, in case sempre più in alto e sempre più piccole e stressanti.
E poi c’è un’arancia fatidica, il frutto proibito, della quale la figlia un giorno è costretta a privarsi per permettere al padre di nutrirsene.

Zenobia, la figlia, il fiore, è così costretta a sacrificarsi in funzione della salute di Leone, il padre, il frutto.

Sì, a volte, da diciottenne - quasi diciannovenne - mi sono sentita giudicata per mia età, che mi precedeva.
Mi son sentita messa da parte come si fa con i giocattoli vecchi, quelli poco interessanti rispetto alle nuove edizioni.
Sì, mi son sentita dire che ero troppo matura per l’età che fisicamente dimostravo, il che implicitamente significava che la persona che mi trovavo davanti non aveva forse voglia di aprirsi circa certi temi con un'altra persona, ma nettamente più piccola.
E quindi sì, ho odiato avere 17 e poi 18 anni, perché appariva ai miei occhi come giustificazione per non essere presa sul serio, non essere capita né tantomeno ascoltata.
No, ora non più perché, anche se ci ho messo un po' e forse non sarà nemmeno la risposta definitiva, il segreto che si cela dietro a questa età è di non averne paura, facendosi forti di questa adolescenza a tratti bislacca.
Ora? no, non so in che rapporto sto ora con il mondo degli adulti o quale relazione abbia con la mia adolescenza, dato che, tra l'altro, da un po’ di tempo a questa parte penso abbia smesso di far parte di me a causa delle varie quarantene che decisamente hanno fatto venir meno i miei diciotto - quasi diciannove- anni. 
Sì, purtroppo o per fortuna, ho molta paura di questo cambiamento.
Ma vederci questi tre giorni può essere una importante forma di contatto, un ponte che collega due millenni, due storie (ma forse anche di più), due generazioni, due adolescenze, due occhi ad altri due occhi totalmente diversi ed interessanti.
Un fiore ed un frutto, oppure due fiori, oppure due frutti.
L’unica cosa che conta, poi, é esser sé stessi.
Ci vediamo il 21, 22,23 aprile, dal vivo, davvero.
Grazie <3
Clara
 
(l'immagine è tratta dagli appunti di Lucia Aliani)

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