La città e la foresta. Storia di uno scontro politico e di sguardo sul mondo con mali weil

Foresta è una parola bellissima.
La sua etimologia la colloca da subito nel mondo del diritto, allontanandola da quello della botanica, dove forse ci aspetteremmo
di essere immessi.
Originando dal latino foris, fuori, la foresta dichiara immediatamente la sua natura giuridica.
È lo spazio da cui siamo chiamati a stare fuori.
Dal film Forests - Un’evocazione, Mali Weil, 2022

La pandemia, con le sue restrizioni e incertezze, ha avuto conseguenze  sia sul rapporto con il naturale che sul nostro modo di considerare lo spazio urbano, soprattutto per chi viveva in città i mesi di lockdown hanno accentuato il desiderio di immergersi in altri spazi, vedere panorami selvatici, vegetali, immaginando  così un nuovo futuro per le città e i modi di abitare.

Come si può declinare il "fare foresta" concretamente e nella pratica di chi quotidianamente pensa e progetta le città ed i suoi paesaggi? Quali narrazioni, infrastrutture, relazioni e rappresentazioni ci forniscono le foreste per ripensare non solo l'abitare, ma tutti i nostri spazi di cittadinanza?
Ne parleremo insieme a Mali Weil, una piattaforma artistica costituita da Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri, di base a Trento (IT).

Dal 2012 sviluppa una ricerca che indaga le potenzialità della performance come motore di creazione e spazio di diffusione di immaginario politico. La sua produzione visiva spazia dalla performance al product e speculative design, da prodotti editoriali a format audiovisivi, ma opera anche attraverso progetti curatoriali e workshop. Attraverso set up partecipativi e relazionali, piattaforme di discussione e scambio e laboratori rivolti a target differenti come bambini (scuole primarie o secondarie), studenti universitari, o giovani o professionisti di vari ambiti (architetti, designer, artisti, esperti di comunicazione, etc.) sviluppa riflessione su temi quali l’azione, il ruolo e la responsabilità dei cittadini nello spazio urbano, la relazione con la sfera pubblica e gli immaginari legati a temi ecologici o politici.

Ha presentato il proprio lavoro in sedi e manifestazioni di prestigio tra cui La Triennale di Milano, Museo MAXXI, Museo Muse, Milano Design Week, Centrale Fies, SAAL Biennaal Tallinn, Month of Performance Berlin, Venice Design Biennial. Nel 2021 è tra i vincitori del bando Italian Council X del Ministero della Cultura.

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