Teatro Metastasio di Prato - Contemporanea 2020

15 biglietto / ticket 10,00 € (ridotto 7,00 € ) durata / time 50’ SCENA CONTEMPORANEA DAVIDE VALROSSO Energie sottili e invisibili guidano tre corpi sulla scena, incarnano le diverse sembianze di un amore che, nel segno del femminile, genera la propria traccia. Presenze e frammentazioni anatomiche che si nutrono di relazioni tra corpi e oggetti, da cui eros|amore strabocca e prende forma. Dominate e legate nel segno del rosso – come colore dell’amore e della passione, ma anche della violenza, del pericolo e del sangue – generano immagini visionarie che si sgretolano in dinamiche sensuali e di desiderio. Linee e forme geometriche si mescolano, rivelano immagini allucinogene al limite del sogno, capaci di creare mostri o figure sacre, somiglianze, vettori d’urgenza o canali di forza e materia. I Paradisi Artificiali sono segni, incisi e tatuati nello spazio, specchi tangibili di un eros nascosto, protesi di un amore che non è in grado di darsi ma che alla fine inevitabilmente ci sovrasta. Valeria Vannucci. LOVE | Paradisi Artificiali C concept /concept Davide Valrosso interpreti /performers Chiara Ameglio, Olimpia Fortuni, Giulia Porcu musiche /music producer Stefano Libertini Protopapa, Pierpaolo Moschino produzione /production C.I.M.D danza contemporanea con il sostegno di /with the support of MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” co-produzione /co-production Compagnia körper – TIR Danza con il supporto di /with the support of ADH - Anghiari Dance Hub, a.ArtistiAssociati, Cross Project, Centro Residenze per la Toscana Armunia Subtle and invisible energies guide three bodies on the scene, embodying the different features of a love that, in the sign of the feminine, generates its own trace. Anatomical presences and fragments that feed on relationships between bodies and objects, from which eros | amore overflows and takes shape. Dominated and linked in the sign of red - as the color of love and passion, but also of violence, danger and blood - they generate visionary images that crumble into sensual and desire dynamics. Lines and geometric shapes are mixed, revealing hallucinogenic images at the limit of the dream, capable of creating monsters or sacred figures, similarities, vectors of urgency or channels of force and matter. The artificial paradises are signs, engraved and tattooed in space, tangible mirrors of a hidden eros, prosthesis of a love that is not able to give itself but that inevitably dominates us in the end. Valeria Vannucci

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