Teatro Metastasio di Prato - Contemporanea Festival 19

45 scritto e diretto da / Ilaria Drago written and directed by musiche / Stafano Scatozza musics con / Ilaria Drago e / Andrea Peracchi with and accompagnamento coreografico / Claude Coldy choreographic accompaniment luci / Max Mugnai lights biglietto unico per il percorso Alveare (1 giorno) 16,00 € (rid. 12,00 €) / one ticket for Alveare (1 day) durata 20’ / time prenotazione obbligatoria / booking is mandatory C SCENA CONTEMPORANEA VIRIDITAS_tornare vivi fino a che la bocca con l’arida notte è dischiusa ALVEARE - ILARIA DRAGO C C Ho scelto la cripta del Teatro Magnolfi perché in un tempo dove la vita dell'altro non è più considerata un valore è necessario calarsi simbolicamente nel punto più oscuro per arrivare là dove l'estremo ci avvisa che qualcosa è davvero in pericolo; cosa abbiamo dimenticato di noi stessi tanto da renderci merce, un niente da consumare? Dov'è la linfa originaria senza la quale non siamo che fantasmi a sopravvivere anziché vivi e rigogliosi? Ildegarda di Bingen ha chiamato quella linfa viriditas , il verdeggiare! Per lei "l'uomo si ammala quando è diviso, in conflitto con sé e con gli altri"; eppure l'altro non è nemico, è specchio! Ricongiungersi e trasformare l'orrore che si respira ogni giorno in qualcosa di nuovo. Arrendersi alla Bellezza! In un tempo in cui si vogliono muri, cerco quella viriditas come forza dirompente capace di sciogliere ogni tentazione di confine fino a dissolvere la propria fisionomia nell'incontro con l'altro: due esseri che amandosi si perdono e si riconoscono immense magiche realissime creature divine! I chose the crypt of the Magnolfi Theatre because in a time when the life of the other is no longer considered a value, it is necessary to descend into the darkest point, to get where the extreme warns us that something is really in danger; what have we forgotten about ourselves so much as to make ourselves wares, nothing to consume? Where is the original sap without which we are nothing but ghosts to survive and not living and flourishing beings? Hildegard of Bingen called that sap viriditas , the verdict! For her, "man falls ill when he is divided, in conflict with himself and with others"; yet the other is not an enemy, he is a mirror! To reunite and transform the horror that one breathes every day into something new. Surrendering to Beauty! At a time when one wants walls, I look for that viriditas as a disruptive force capable of dissolving any temptation to border until it dissolves its physiognomy in the encounter with the other: two beings who, loving each other, lose themselves and recognize themselves as immense magical real divine creatures!

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